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POS e PSC, strumenti essenziali per la sicurezza in cantiere

Mela News

Se pensiamo a quali siano i luoghi nei quali la sicurezza sul lavoro rappresenta un aspetto centrale, i cantieri edili rappresentano sicuramente un ambiente nel quale questo tema assume un’importanza fondamentale. La presenza di macchinari, le lavorazioni pericolose, la variabilità delle condizioni ambientali e la compresenza di una molteplicità di lavoratori e squadre rende essenziale una rigorosa gestione della prevenzione dei rischi. Per questo, la normativa italiana prevede strumenti precisi che sono nati con lo scopo di garantire il corretto svolgimento di ogni attività nel rispetto della salute e della sicurezza dei lavoratori. Fra questi, il POS, piano operativo per la sicurezza, e il PSC, piano di sicurezza e coordinamento, rappresentano sicuramente due pilastri fondamentali per la prevenzione nel mondo dell’edilizia. Approfondiamo ora questo tema nell’articolo.

23 lug 2025 reading time 03 min Condividi Facebook Linkedin Twitter
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Operaio in cantiere che indossa tutti i dispositivi di sicurezza

Operaio in cantiere che indossa tutti i dispositivi di sicurezza


Quali sono i principali rischi in un cantiere?

Un cantiere edile rappresenta un ambiente strutturato e complesso in cui convivono lavorazioni diverse, macchinari pesanti, materiali instabili e condizioni ambientali mutevoli. Vediamo ora nel dettaglio quali sono i principali rischi che si possono incontrare:

  • Cadute dall’alto, in particolare durante i lavori su ponteggi, tetti o scale

  • Crolli o cedimenti strutturali dovuti a scavi o demolizioni gestiti in maniera scorretta

  • Investimenti da mezzi in movimento, come escavatori, gru o camion

  • Infortuni da attrezzature manuali o elettriche, che possono derivare da un uso improprio o da una manutenzione carente

  • Esposizione a polveri dannose, sostanze chimiche o amianto

  • Folgorazioni durante lavori elettrici o contatti accidentali

  • Infortuni da movimentazione manuale di carichi

Ci sono poi i rischi interferenziali, ovvero quelle situazioni pericolose che possono derivare dalla sovrapposizione non coordinata di attività che vengono svolte da imprese diverse.

La precisa conoscenza di questi rischi rappresenta il primo passo per la prevenzione; ecco perché è essenziale conoscere nel dettaglio strumenti come il POS e il PSC, che permettono di conoscere ed interpretare ogni problematica per avere gli strumenti che consentono di adottare le misure migliori per la prevenzione e il controllo di qualsiasi rischio.

POS, piano operativo di sicurezza

Il POS rappresenta un documento obbligatorio che deve essere redatto da ogni impresa esecutrice prima che comincino le attività in cantiere. Rappresenta il piano con cui viene definito come ogni azienda decide di gestire i rischi specifici che nascono delle lavorazioni di propria competenza, prestando attenzione alla sicurezza del personale di competenza, alle attrezzature e alle opere che deve realizzare.

A che cosa serve il POS?

Il POS è un documento che assolve ad un duplice compito: la tutela dei lavoratori, grazie alla conferma che l’impresa si è presa carico dell’identificazione e della valutazione di tutti i rischi; e la capacità di coordinare efficacemente il proprio lavoro con quello degli altri attori presenti in cantiere, garantendo, nel caso le condizioni lo prevedano, l’allineamento con il PSC.

Costituisce uno strumento che deve guidare le decisioni quotidiane e impedire qualsiasi improvvisazione.

Chi lo deve redigere?

L’obbligo della redazione del POS ricade su ogni impresa esecutrice che sia presente in cantiere; non viene presa in considerazione la tipologia o la durata dell’intervento. Può occuparsi della sua redazione il datore di lavoro, il responsabile della sicurezza oppure un consulente; chiunque sia la figura professionale che lo rediga, resta comunque una responsabilità non delegabile dell’impresa.

Quali informazioni deve contenere?

Vediamo ora nel dettaglio quali sono le informazioni che devono essere indicate nel POS:

  • Dati dell’impresa e del cantiere

  • Descrizione dettagliata delle lavorazioni previste

  • Elenco del personale coinvolto, dei mezzi e delle attrezzature utilizzate

  • Rischi presenti in ogni attività

  • Misure di prevenzione e protezione adottate

  • Organigramma di sicurezza, con RSPP, medico competente, addetti antincendio e primo soccorso

  • Procedure di emergenza

Per ognuno di questi elementi, devono essere fornite informazioni specifiche e concrete che siano esclusivamente relative a quel cantiere e a quelle lavorazioni.

Quali sono le leggi che lo regolamentano?

Il POS è definito e regolamentato dal D.Lgs. 81/2008, il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro; ci sono alcuni articoli che pongono il proprio focus specificamente su questo aspetto, vediamoli insieme:

  • Articolo 17, obblighi del datore di lavoro

  • Articolo 96, obblighi nei cantieri

  • Articolo 89, definizioni

  • Allegato XV, contenuti minimi

Quali impatti può avere il POS sull’attività del cantiere

Quando è preciso, completo e correttamente strutturato, un POS può rappresentare uno strumento prezioso per supportare l’attività di cantiere; vediamo ora quali sono i vantaggi che può portare alla gestione dell’attività:

  • Miglioramento dell’organizzazione del lavoro

  • Riduzione del rischio di infortuni

  • Semplificazione della gestione dei controlli

  • Supporto all’impresa nel caso in cui si dimostri necessario operare in contesti strutturati, come gare pubbliche o commesse private complesse

  • Contribuzione al buon coordinamento fra imprese, eliminando la possibilità di conflitti operativi

Cosa è il PSC

Il PSC costituisce un documento complesso che deve essere redatto in fase di progettazione del cantiere per descrivere le procedure per l’organizzazione della sicurezza nel momento in cui in un cantiere operano più imprese, anche in momenti diversi. A differenza del POS, che è specifico per ogni impresa, il PSC si riferisce all’intero cantiere e riguarda i rischi di interferenza tra le diverse attività.

A che cosa serve

Vediamo ora nel dettaglio quali sono i compiti che il PSC può assolvere:

  • Prevenire gli incidenti che possono essere causati da lavorazioni sovrapposte o incompatibili

  • Coordinare l’accesso, la movimentazione e l’uso degli spazi

  • Definire le regole comuni di comportamento

  • Centralizzare la gestione delle emergenze

Rappresenta quindi uno strumento che consente il corretto funzionamento di un cantiere come un sistema integrato in cui più lavorazioni ed imprese riescono a coesistere in sicurezza.

Chi lo deve redigere e quali informazioni deve contenere

Il PSC deve essere redatto dal coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione, il CSP, che viene nominato dal committente o dal responsabile dei lavori. Nella fase esecutiva, viene gestito e aggiornato dal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, il CSE.

Ecco quali sono i contenuti principali che devono essere inclusi:

  • Descrizione del cantiere e dei lavori

  • Elenco delle imprese e delle attività previste

  • Analisi dettagliata dei rischi interferenziali

  • Misure di coordinamento e prevenzione

  • Planimetrie di cantiere

  • Regole per la viabilità, i depositi e le aree di lavoro

  • Procedure in caso di emergenza

  • Cronoprogramma dei lavori

Si tratta di un documento che deve essere aggiornato ogni volta che cambiano le condizioni operative o le imprese coinvolte.

Quali sono le leggi che lo regolamentano

Come anche il POS, il PSC è regolamentato dal D.Lgs. 81/2008, con particolare riferimento all’Allegato XV, che ne stabilisce i contenuti e le modalità di aggiornamento. Costituisce una parte integrante del fascicolo dell’opera, che deve essere conservato anche dopo la fine dei lavori.

Qual è il suo impatto sull’attività di cantiere

Sono diversi i vantaggi che una corretta compilazione del PSC può offrire ad un cantiere, vediamoli ora insieme:

  • Organizzazione razionale degli spazi

  • Minimizzazione dei conflitti tra le lavorazioni

  • Rafforzamento della cultura della sicurezza tra le imprese coinvolte nei lavori

  • Garanzia della tracciabilità delle responsabilità in caso di ispezione o incidente

  • Eliminazione della possibilità di ricevere sanzioni e sospensioni delle attività

Perché gestire POS e PSC con un’app di cantiere come Mela

Tecnico in cantiere che scatta una foto con il cellulare

Quando si parla di sicurezza e di rispetto delle norme, il rispetto delle leggi diventa un aspetto essenziale per garantire le condizioni di lavoro di coloro che operano in cantiere e per poter affrontare controlli e verifiche.

Ecco perché è essenziale progettare, creare e creare tutti i documenti che servono, che devono anche essere aggiornati ed accessibili. Per questo, una app per la gestione del cantiere come Mela rappresenta la soluzione ideale per digitalizzare e conservare tutto ciò che serve per operare secondo le regole.

I principali vantaggi sono:

  • Archiviazione digitale centralizzata e sicura

  • Possibilità di accesso semplice e veloce

  • Facilità negli aggiornamenti e nelle revisioni

  • Notifiche automatiche su scadenze e obblighi normativi

  • Possibilità di creare e conservare foto, planimetrie e relazioni tecniche

Digitalizzare la sicurezza rappresenta quindi una perfetta modalità per migliorare la salvaguardia delle condizioni di lavoro degli operai e per rendere l’operatività più veloce ed integrata con le esigenze del cantiere.

Conclusioni

POS e PSC rappresentano strumenti essenziali per garantire sicurezza, professionalità ed efficienza in cantiere che oggi, grazie a semplici soluzioni tecnologiche, possono essere gestiti con semplicità e precisione, facilitando l’operatività e garantendo la sicurezza dei lavoratori e il rispetto delle leggi.

FAQ: domande frequenti su POS e PSC

Il POS rappresenta un documento obbligatorio che deve essere redatto da ogni impresa esecutrice prima che comincino le attività in cantiere. Rappresenta il piano con cui viene definito come ogni azienda decide di gestire i rischi specifici che nascono delle lavorazioni di propria competenza, prestando attenzione alla sicurezza del personale di competenza, alle attrezzature e alle opere che deve realizzare.

Il POS è un documento che assolve ad un duplice compito: la tutela dei lavoratori, grazie alla conferma che l’impresa si è presa carico dell’identificazione e della valutazione di tutti i rischi; e la capacità di coordinare efficacemente il proprio lavoro con quello degli altri attori presenti in cantiere, garantendo, nel caso le condizioni lo prevedano, l’allineamento con il PSC.

Costituisce uno strumento che deve guidare le decisioni quotidiane e impedire qualsiasi improvvisazione.

Il PSC costituisce un documento complesso che deve essere redatto in fase di progettazione del cantiere per descrivere le procedure per l’organizzazione della sicurezza nel momento in cui in un cantiere operano più imprese, anche in momenti diversi. A differenza del POS, che è specifico per ogni impresa, il PSC si riferisce all’intero cantiere e riguarda i rischi di interferenza tra le diverse attività.

Vediamo ora nel dettaglio quali sono i compiti che il PSC può assolvere:

  • Prevenire gli incidenti che possono essere causati da lavorazioni sovrapposte o incompatibili

  • Coordinare l’accesso, la movimentazione e l’uso degli spazi

  • Definire le regole comuni di comportamento

  • Centralizzare la gestione delle emergenze

Rappresenta quindi uno strumento che consente il corretto funzionamento di un cantiere come un sistema integrato in cui più lavorazioni ed imprese riescono a coesistere in sicurezza.


Alessandro Cognigni

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